mercoledì 26 aprile 2017

Non toglietemi il sorriso



Arriviamo puntuali al nostro appuntamento io e Laura, dopo una mattinata di shopping compulsivo, alimentato da chiacchiere e risate. Ci siamo ritagliate una mattinata tutta per noi con questa scusa. Abbiamo speso bene, mangiato sano, bevuto acqua naturale, caffè d'orzo e latte di soia... è tutto così strano, così cambiato. Eppure siamo ancora noi, con la stessa voglia di ridere, vivere, scherzare e far casino, ma con un pancino un po' più grande... lei e con un drago a farmi compagnia... io!
Solo in ascensore realizzo cosa sono venuta a fare.
Non ho per nulla paura.
Ho solo tanta voglia di mettere questa cornice.
Non puoi capire cosa sia la chemioterapia fino a quando non incappi in una nausea incontenibile, fino a quando non sei costretta a farti le iniezioni tutte le sere per sei sere, fino a quando le giunture del tuo corpo si lamentano come un ingranaggio rotto. Fino a quando i tuoi capelli cominciano a prudere, a farti quasi male... per poi cadere, a ciocche. Io ci passavo l'asciugamano e loro se ne andavano come peli dopo la crema depilatoria.
Ho sopportato tutto, finora, senza grande sforzo, lo ammetto. Ho sempre trovato una soluzione e poi ho ereditato da papà una passione sfrenata per cappelli e berretti... ma anche un'esigenza: non toglietemi il sorriso.
Chi mi conosce dice che rido con gli occhi ed io ci credo.
La chemioterapia cancella anche ciglia e sopracciglia e io questo non lo potevo sopportare.
Ho conosciuto Rita ad un bellissimo convegno dal titolo “Cancro e bellezza”.
Mi è piaciuta subito.
Rita è bella, di una bellezza forte e fiera. Ti guarda dritta negli occhi, ti incanta con le sue ciglia lunghissime e le labbra carnose. Adoro il suo caschetto color cenere, il look dark and glamour, la voce calma... i suoi tatuaggi.
Rita è una dermopigmentista, Rita è una dermopigmentartista preciserei io.
Ha la grazia e la precisione di un pittore. Ma non di un pittore qualsiasi. Tra le sue mani, pennelli, colore, goniometro e squadra, calibro di precisione e pigmenti naturali. Rita è un Leonardo, Leonardo è il Rinascimento, Rita per le pazienti oncologiche è rinascita. Tatuare un'arcata sopraccigliare può essere un vezzo, ma chiudere cerchi è nuova vita.
Rita fa anche questo, come dice lei, chiude cerchi, mette la ciliegina sulla torta.
Quando tutto è finito, quando la chemio è passata, il chirurgo ha tagliato, la radio ha bruciato, la fisica ha espanso, la plastica ha ricostruito. Dopo che il male, quello fisico e dell'anima è terminato, Rita chiude il cerchio e lo fa con amore, con estremo, artistico, tridimensionale amore... realizzando un'opera unica, mai uguale che ti permette di guardarti ancora allo specchio senza vergogna.

Oggi ero lì con lei, mentre indossava i guanti, allestiva un campo sterile, mentre ripeteva gesti per me così consueti. Mentre mi tatuava si sincerava che stessi bene, che non sentissi male, poi si fermava, mi passava del ghiaccio, aspettava. Senza fretta.
Guardandomi allo specchio non ho visto una Claudia stravolta. Ero ancora io, più bella, più definita. Mi ha tatuato un sopracciglio ma in cuor mio, mi ha tatuato il sorriso.
Oggi ho conosciuto Rita e altre persone splendide, il mio mondo si sta aprendo ad una miriade di opportunità nuove che non avevo nemmeno mai considerato.
Tornando in macchina ho confessato a Laura una delle mie paure più grandi.
Io sarò qui fra dieci, vent'anni? Perchè la malattia è così, ti appiccica una data di scadenza dietro la schiena e per quanto tu ti sforzi, sai di averla attaccata dietro. Poi ho ripensato al fuoco che sta buttando fuori questo drago e ho smesso di chiedermelo.
Io questo cerchio lo voglio chiudere Rita.

E non vedo l'ora che arrivi quel giorno.

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