Da due mesi a sta parte è
sempre venerdì. Il venerdì mi alzo, mi lavo, mi agghindo, mi sfamo,
mi metto in attesa del mumy taxi.
Allarme sonoro della cintura
per 40, 50 secondi... adesso la attacco.
Lei che rallenta sempre allo
stesso svincolo... no devi andare dritta.
30 centesimi nel
parchimetro, parliamo delle solite cose, rabbrividiamo all'entrata
dell'ospedale, l'aria condizionata fredda. Il profumo di caffè e
brioche appena sfornate, i quadri coi bimbi prematuri a destra, le
scale per andare al piano zero. Il corridoio lungo, la luce del sole
che filtra dall'ultima finestra. La mia stanza, il mio posto, il mio
letto, il mio lenzuolino para spifferi. L'acqua, i cracker, il libro
sul comodino, le solite facce, i soliti sorrisi.
L'antistaminico
L'antiemetico
Il cortisone
Il taxolo
La fisiologica.
Arriva Antonio.
Da due mesi è sempre
venerdì.
Poi si mangia, qualsiasi
cosa, perchè ho fame.
Poi si dorme, perchè ho
tanto tanto tantissimo sonno.
Da due mesi è sempre
venerdì.
Prima era diverso. Fare la
chemio ogni 21 giorni ti ammazzava per tre ma poi diventava quasi un
ricordo fino al ciclo successivo, adesso è come timbrare il
cartellino e non voglio perderne uno e se il mio doc mi dice che
qualcosa non va, che quei sintomi strani li devo tenere sotto
controllo, che i formicolii non vanno bene e le unghie fanno male...
quasi mi arrabbio, perchè io alla fine di questa mille siepi ci
voglio arrivare.
Da due venerdì è diventata
una sfida.
Dopo il riposino pomeridiano
è cominciata la super vita.
Quella tosta, quella che mi
fa dire #IoNonMolloMai e #BeStrong.
Sant'Anna Race. 4,5 km per
far capire a tutti che ci sei, ce la fai, che le gambe tengono se la
mente è salda e quando le gambe cedono ci sono quelle di altre
50-60-70 persone che camminano con te, affianco a te e per te. Volti
bellissimi, sorridenti, nonostante la stanchezza, il caldo, le
terapie presenti o passate, nonostante le bandane colorate o i
foulard annodati, nonostante le teste scalze.
“Voi correte runners,
correte veloci! Noi abbiamo un altro traguardo, molto più
importante, molto più difficile... noi arriviamo con calma e senza
fretta perchè comunque abbiamo già vinto in partenza!”
Sabion Volley, tre giorni di
pallavolo, risate, amici, birra e Mojito. Tre giorni per capire che
le mani sono ancora buone, i piedi ci arrivano anche se non senti tre
dita, che se la alzi a Michele in qualche modo la palla va giù.
Calzini fucsia e pantaloncini con le paperelle, festeggiare ogni
punto e cantare la nostra canzone. Darsi la mano anche quando batti
sotto la rete ed essere amici di tutti anche di quelli che ti fregano
la panca all'ombra o non conoscono il ballo di gruppo. Giocare con
tuo marito e tuo fratello finchè i tuoi bimbi rotolano nella paglia
o si infrangono nelle reti del campo.
“Tu sei da studiare” mi
ha detto oggi una chemioamica.... fantastica!
Sai cosa mi dà tutto
questo? Un'adrenalina che vince qualsiasi dolore, qualsiasi sconforto
e qualsiasi brutto pensiero.
Ieri sera sul palco del
Sabion c'erano poche cose da dire. Erano tutti troppo stanchi e
troppo allegri per stare ad ascoltare questa che chissà cosa mai ci
vorrà dire.
Ho solo mostrato un
reggiseno.
Un reggiseno ormai famoso
però.
Ho mostrato il
Fucsiawonderbra.
Questo mi ha salvata e
condannata, ho detto... ma sono qui, e nonostante tutto ho riso,
cantato, ballato ma soprattutto ho giocato in maniera che riterrei
superlativa proporzionata al mio grado di salute...
Sono qui e ho un tumore al
seno ma ve lo racconto perchè in questa piazza ci sono tante,
tantissime ragazze belle, sorridenti, stanchissime, magari alticce,
magari ignare del fatto che basta un controllo, bastano due mani
messe bene per salvarti la vita.
Per due minuti esatti è
calato un silenzio che ha fatto più rumore di tutta la musica a
palla sparata per tre giorni di seguito.
Fucsiawonderbra c'è e non
abbiate paura ragazze.
Non abbiate mai e poi mai
paura.
Questa sera trovate la scusa
buona per farvi coccolare un po' di più e coccolatevi anche voi...
Ma non abbiate mai e poi mai
paura!
E festa sia, Fucsia Mojito
sia.
Cento ragazzi hanno
indossato una maglietta.
Ce la faremo anche stRavolta
ne sono sempre più convinta.
Aspetto le vostre foto, qui,
ora, adesso...
Ma prima imparate a volervi
bene.