venerdì 22 dicembre 2017

Letterina


Caro Babbo Natale
ti giuro che sono stata brava, mai stata più brava di così. 
Ti giuro che ho fatto tutti i compiti e che ho detto solo parolacce giustificate. 
Ti giuro di essermi morsicata la lingua all'incirca una volta al giorno e di aver giustificato anche chi si è dimenticato la strada di casa mia.
Ti giuro che ho continuato a sorridere anche quando ricevevo bastonate dritte dritte nei denti e mi sono rialzata tutte le volte che sono caduta... senza contare le botte. 
Ti giuro che ho santificato le feste, a modo mio, per carità, ma non ho perso occasione di ringraziare e festeggiare ogni evento, anche il più insignificante. Compleanni, complemese, primo giorno di scuola, ultimo giorno di chemio, esami negativi, mattine col sole, primo giorno di autunno, terzo giorno di pioggia. 
Ti giuro che non mi sono rimpinzata di schifezze, beh solo un paio e di non aver bevuto troppo, magari un paio di brindisi, un paio, tre.
Ti giuro che da gennaio mi rimetto in movimento e smaltisco i chiletti in più. 
Ma tu porcaccio cane...
Se ti dico: "Beh basta la salute!"...
Vedi di fare il tuo dovere. 
Quindi caro il mio bel Babbo Natale, visto che mi sono regalata due palette di correttori e blush nuovi, un fondotinta e un rimmel, un paio di calde babbucce, un pigiama e due vestiti, un paio di scarpe, ho fermato una borsa... e due tette nuove ce le ho già...
ecco, non mi serve nulla....
Basta la salute!
Vedi di fare il tuo dovere che per il resto ci penso benissimo da me!

martedì 12 dicembre 2017

Fragile



Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.


(Alda Merini) 

Fragile.
Manneggiare con cura.
Manneggiare con dolcezza e dedizione, con carezze che sfiorano l'anima e arrivano in quell'angolo nascosto che racchiude come uno scrigno le paure, la vergogna, la rabbia, la tristezza inglobata in un nodo che non sale e non scende ma resta lì come una bolla di sapone dal sapore amaro nella tua gola e si ripresenta ogni volta che cerchi di mandarla giù.
Ci voleva l'arte, ci volevano bellezza, parole di velluto e suoni leggiadri, corpi sinuosi e veli sottili e ci volevano cuore e verità.
Ci volevano le teste scalze e i piedi nudi, i corpi imperfetti e i passi incerti per mostrare quanta strada abbiamo fatto e quanta ancora ce n'è da fare.
E nulla ci spaventa. Non ci spaventano centinaia di occhi, non ci spaventa il paragone, non ci spaventa la solennità.
Abbiamo uno zaino talmente pesante e colmo di verità che quando qualcuno con grazia lo toglie dalle nostre spalle siamo in grado anche di volare, di danzare.
Voi non potete capire, potete solo guardare.
Potete immaginare, commentare... Ma non potete sentire la magia che scorre come elettricità sotto i nostri piedi. Perché c'è una linea sottile che congiunge anche le linee parallele delle nostre vite.
Perché prima di quel palco ci sono stati letti in comune, stanze bianche e farmaci rossi. Ci sono pezzetti di vita stracciata da rimettere insieme e insieme riusciamo anche a ricomporli. Perché negli occhi di Valentina ci sono le mie paure e nell'abbraccio di Ylenia c'è tutto l'amore che voglio ancora donare.
Nelle mani di Resi trovo pace e nel sorriso di Clara la gioia di continuare.
Laura è dolcezza, Sara determinazione, Graziella e Maria Grazia sono vita.
Negli occhi di Roberta la voglia di sognare,
Lisa e Rosangela la tenacia di chi non può mollare mai.
È difficile spiegare e difficile capire se non hai capito già quello che hanno capito Teresa, Paola e Adelia.

Poi c'è la bellezza che entra in scena come un fiore e ti accarezza piano e ti culla in un abbraccio e io in quell'abbraccio mi abbandono.
Perché sono forte.
Sono vera.
Sono grinta e determinazione.
Ma ho tanto bisogno di quell'abbraccio che magicamente tocca la mia bolla di sapone e per un attimo, anche solo per un attimo, la fa scoppiare.
E per un attimo, anche solo per un attimo sono felice anch'io.

venerdì 1 dicembre 2017

la voce delle stelle


C'è chi arriva di corsa col cellulare del lavoro che suona, chi spingendo il passeggino, chi ha fretta perché deve tornare in ufficio, chi stasera deve stare coi nipotini.
Abbiamo un atelier a disposizione con abiti stupendi da provare. Ci scambiamo vestiti e sistemiamo scollature come teenager in libera uscita.
Sono bellissime, raggianti.
Io osservo e immagazzino tutto nella mia memoria fotografica che vuole salvare l'attimo e renderlo eterno, come tutti i ricordi più cari.
Siamo donne, siamo prima di tutto donne con le nostre vite, i nostri impegni, le nostre case da riordinare, la cena da preparare, i sogni da rimettere uno ad uno al loro posto. Siamo donne alle quali la vita ha dato una sfida enorme, una battaglia quotidiana con il fisico, il cuore e la mente. Ma siamo donne e rivendichiamo il diritto di sorridere e sentirci bene. 
Abbiamo letto poesie, ascoltato un brano, parlato di calze, rossetto e foulard. Ma tutto questo è solo un pretesto. 
Quanta emozione in quegli occhi lucidi e malinconici, quanta grinta nelle parole di chi ha già indossato le stesse vesti e le stesse scarpe e con quelle scarpe ha solcato il terreno a furia di camminare in salita. 
Il mio cuore è lì, in mezzo a quel tavolo e si compiace di tutto questo. 
Non ho mai smesso di pensare che la vera forza in tutta questa terribile storia sia nascosta dentro di noi e che abbiamo uno scrigno di risorse incredibili che meritano di essere svelate una ad una e messe su un piedistallo perché tutti possano ammirarle e farne tesoro. 
Un grazie immenso a tutte le "ragazze" che stanno mettendo in gioco una parte di sé così intima e preziosa, é un inno alla vita, un inno all'amore. 
Vi aspettiamo giovedì 7 dicembre... "La Voce delle Stelle" 🌸🌟🌸🌟