martedì 12 dicembre 2017

Fragile



Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.


(Alda Merini) 

Fragile.
Manneggiare con cura.
Manneggiare con dolcezza e dedizione, con carezze che sfiorano l'anima e arrivano in quell'angolo nascosto che racchiude come uno scrigno le paure, la vergogna, la rabbia, la tristezza inglobata in un nodo che non sale e non scende ma resta lì come una bolla di sapone dal sapore amaro nella tua gola e si ripresenta ogni volta che cerchi di mandarla giù.
Ci voleva l'arte, ci volevano bellezza, parole di velluto e suoni leggiadri, corpi sinuosi e veli sottili e ci volevano cuore e verità.
Ci volevano le teste scalze e i piedi nudi, i corpi imperfetti e i passi incerti per mostrare quanta strada abbiamo fatto e quanta ancora ce n'è da fare.
E nulla ci spaventa. Non ci spaventano centinaia di occhi, non ci spaventa il paragone, non ci spaventa la solennità.
Abbiamo uno zaino talmente pesante e colmo di verità che quando qualcuno con grazia lo toglie dalle nostre spalle siamo in grado anche di volare, di danzare.
Voi non potete capire, potete solo guardare.
Potete immaginare, commentare... Ma non potete sentire la magia che scorre come elettricità sotto i nostri piedi. Perché c'è una linea sottile che congiunge anche le linee parallele delle nostre vite.
Perché prima di quel palco ci sono stati letti in comune, stanze bianche e farmaci rossi. Ci sono pezzetti di vita stracciata da rimettere insieme e insieme riusciamo anche a ricomporli. Perché negli occhi di Valentina ci sono le mie paure e nell'abbraccio di Ylenia c'è tutto l'amore che voglio ancora donare.
Nelle mani di Resi trovo pace e nel sorriso di Clara la gioia di continuare.
Laura è dolcezza, Sara determinazione, Graziella e Maria Grazia sono vita.
Negli occhi di Roberta la voglia di sognare,
Lisa e Rosangela la tenacia di chi non può mollare mai.
È difficile spiegare e difficile capire se non hai capito già quello che hanno capito Teresa, Paola e Adelia.

Poi c'è la bellezza che entra in scena come un fiore e ti accarezza piano e ti culla in un abbraccio e io in quell'abbraccio mi abbandono.
Perché sono forte.
Sono vera.
Sono grinta e determinazione.
Ma ho tanto bisogno di quell'abbraccio che magicamente tocca la mia bolla di sapone e per un attimo, anche solo per un attimo, la fa scoppiare.
E per un attimo, anche solo per un attimo sono felice anch'io.

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