mercoledì 19 aprile 2017

Il miracolo della vita

L'uomo è un animale sociale, noi donne siamo animali super sociali. Necessitiamo di chiacchiere, compagnia, futili acquisti, scorribande in autostrada per mangiare un Camogli all'autogrill, macchine spente, autoradio a palla e sigarette rollate sotto cieli stellati.
Laura è la mia amica bambina. Dimostra 20 anni da quando ne ha 21. Con lei è semplice e immediato, con lei è così dalla prima elementare. Ci cerchiamo, ci allontaniamo, ma ci ritroviamo sempre.
Con Laura ho imparato a saltare l'elastico, ho scambiato montagne di bigliettini segreti, ho allagato i bagni della scuola, ho fumato le prime cicche senza aspirare.
Abbiamo mangiato vasi di Nutella immergendo le dita fino al polso, ci siamo strafogate di Frizzy pazzy, abbiamo rubato gomme da cancellare all'A&O.
Mi sono sorbita ore di Take That, Beverly Hills 90210 e decine di puntate di Buffy in lingua originale (non ci capivo quasi mai niente!).
Con Laura sono andata a Londra, con 500 mila lire in tasca, dormendo sul pavimento di un miniappartamento londinese, mangiando pane in cassetta e burro d'arachidi.
Poi sono diventata grande, forse non per scelta... Forse perchè non sono mai stata brava a fare i conti, forse perchè mi sono ritrovata mamma senza accorgermene.
Lei è rimasta lì, mi ha aspettato, ha accettato il cambiamento rimanendo nei suoi jeans a zampa, nelle sue magliette con le stampe, nelle borse a tracolla, nel suo peregrinare fra concerti, Londra, Amsterdam e taverne affollate di birra, calore e nebbia.
Lei c'è sempre stata.
Laura è la mia testimone.
Io sono la sua testimone.
Nel suo pancino cresce il miracolo della vita e io quel suo miracolo lo aspetto da tanti anni.
Laura non sapeva nulla, non potevo dirle che io stavo male.
Ho aspettato la morfologica.
Ho suonato alla sua porta, le ho messo le mani sulla pancia, ho suonato il campanellino del chiama angeli che le ho regalato. Ho sussurrato piano a quel miracolo che andrà tutto bene... Abbiamo guardato insieme circonferenze, lunghezze del femore, peso stimato.
Poi ci siamo sedute sul divano, ho stretto le sue mani e le ho giurato che a Luglio sarò con lei quando quel miracolo verrà alla luce.
Io sono la sua madrina e voglio vederla crescere. Voglio vedere i primi sorrisi e i primi passi, la voglio col grembiulino il primo giorno di scuola e le regalerò i biglietti per il suo primo concerto, al quale sicuramente andremo anche io e la sua mamma... In prima fila, schiacciate sulle transenne... come sempre!
Lei ha pianto. Le ho asciugato le lacrime.
Tu ci sei sempre stata, tu sei sempre stata quella forte!” mi ha detto.

Io ci sono, ci sono ancora e ci sarò... E se mai avrò bisogno di qualcosa mi basterà guardare quel miracolo per ricordarmi quanto è bella la vita.

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