venerdì 24 novembre 2017

Io sono un puntino



A me sto tatuaggio proprio non piace. 
Ma neanche si vede dirai tu!
Io lo vedo. 
Lo vedo benissimo! 
E' lì, in mezzo ad Ellen e Alice e mi guarda arrogante mentre mi specchio. 
Un puntino di circa un millimetro nero. 
E' brutto, è inequivocabilmente brutto ed è come tutti i tatuaggi, si lega indissolubilmente a un evento, come le mie ali, le mie lettere, il mio BePositive. Ma io questo puntino non lo volevo... e allora divento acida e capricciosa e non lo voglio, non mi piace e mi dà fastidio. 
Mi hanno fatto altri due puntini in radioterapia oggi, circa dieci centimetri sotto l'ascella destra e sotto quella sinistra. Hanno misurato, calcolato e segnato. 
Sarà mai? 
Ok.
Facciamo anche questa. 
Facciamo tutto, andiamo avanti, accettiamo e sopportiamo. 

E allora elaboriamo. 

Il mio puntino nero sarà traccia della Claudia demolita, del terremoto emotivo, della perdita delle certezze, della paura, la paura vera, perchè adesso so cos'è. Ma sarà anche traccia di una donna in rinascita, della capacità unica e rara di sapersi sciogliere come cera e adattarsi a qualsiasi evento assumendo forme sempre nuove e complicate. Traccia di una forza unica che non credevo di avere e di una fierezza acquisita. 
Quel puntino mi obbliga ad uno sforzo nuovo e forse per quello faccio ancora fatica a mandarlo giù. Mi obbliga a puntare l'occhio su una parte di me che fatico ancora a guardare, toccare ed accettare. 
Verrà il tempo. 
Ricomincerò a giocare coi colori. 
Riprenderò le misure e la coscienza di me. 
Ma adesso lasciami un attimo e concedimi di nascondere quello che ancora non ho voglia di guardare. 
Uscirà una fenice tra le fiamme di quel drago e quel giorno ogni vergogna verrà messa da parte. 
E sarò finalmente libera di volare. 

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