giovedì 25 maggio 2017

Mappe concettuali


Quando sto ferma penso, quando penso scrivo oppure formulo.
Quando formulo disegno. Niente di artistico, anzi ho pessime abilità grafiche. Disegno i miei pensieri.
In realtà tutto questo ha un nome e si chiamano: Mappe concettuali.
Nel 2012 ho fatto un master in Formazione... bellissimo. Peccato che poi ho preso il mio foglio di carta, l'ho portato in giro per un po', poi me l'hanno riposto in un cassetto e si sono dimenticati di me. È capitato spesso nella mia vita. Peggio per loro, mi sono ripetuta arrogante e fiera e ho continuato a formulare.
Le mappe concettuali non sono altro che la rappresentazione grafica dei concetti, delle relazioni fra loro. La cosa magnifica è dare un concetto in mano a degli studenti e chiedere loro di sviluppare una mappa. Al termine di questo strabiliante processo arrivano a sviscerarlo, scoprono di conoscere più di quanto potessero immaginare, perchè la conoscenza è gia insita in ciascuno di noi.

Oggi la mia mappa concettuale mi ha portata In Villa, passando attraverso una locandina e il centro stampa. In Villa ho ritrovato il fucsia ovunque: nei dettagli, nei nastri, nelle rose.
Dalla Villa dovevo raggiungere la scuola di Giacomino passando attraverso la verdura raccolta con amore da un collega.
La maestra di Giacomo mi ha parlato di un bimbo buono e pasticcione, gentile e goffo. Per me sempre bellissimo. Nella mia mente la mia mappa apriva un orizzonte ancora più ampio in cui lo vedevo rincorrere un pallone, scivolare, cadere, sbucciarsi un ginocchio, riprendere palla e fare goal, gridando Dybalaaaa!!! Mi ha proposto un libro per le vacanze. Le ho detto serenamente che Giacomo quest'estate farà il libro che non ha fatto lo scorso anno, colorerà i pesciolini e gli orsetti. Disegnerà coi gessi nell'asfalto, raccoglierà il fieno col suo trattore e conterà tante volte da uno a venti numerando le formiche, le lucertole e i grilli del campo. Lei ha sorriso e mi ha detto: hai ragione!
Ma la mappa della giornata non era finita. C'era un altro appuntamento da raggiungere.
Gelateria, aperitivo, Raggio di Sole, psicologa.
Chi sono io lo so, cosa voglio, credo di saperlo... Proviamo a formulare:
Fucsiawonderbra, donnamogliemamma, giovane, vita, vita oltre il cancro, speranza, gioia, positività, passando attraverso il futile e il dilettevole.
Fucsiawonderbra che non vuole solo sentir parlare di terapia, chemio, globuli bianchi e interventi demolitivi.
Fucsiawonderbra vuole pelle che brilla, stare in compagnia, mens sana in corpore sano. Bellezza. Fucsiawonderbra che ascolta tutte le anime belle che si vestono di luce e non chiedono solo come sarà l'intervento o che effetto fanno le rosse, ma anche dove ho fatto le sopracciglia, perchè medito, perchè mi piace lo yoga, come si indossa un foulard, quale massaggio mi rilassa di più, se possono mettere lo smalto.
Mappe concettuali e un disegno gigante sopra la mia testa in cui compaiono mille idee e mille splendidi volti di amici e amiche che hanno scelto non di sopravvivere ma di benvivere oltre!

Me ne vado dal mio appuntamento con la mia nuova mappa in testa e un caotico casco di pensieri che mi rendono solo tanto felice.
Quando recupero Giacomo e Matilde, mi corrono incontro.

Mamma sei bella”
Sei felice?”
Si, sono felice!
Hai fatto cose belle?”
Si, molto belle!
Hai sconfitto il drago?”
No... non ancora, ma stiamo combattendo tutti insieme.

Anche Giacomino ha le sue mappe concettuali.


Allora andiamo a casa, perchè io ho tanta fame!”   

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