Quando
sto ferma penso, quando penso scrivo oppure formulo.
Quando
formulo disegno. Niente di artistico, anzi ho pessime abilità
grafiche. Disegno i miei pensieri.
In
realtà tutto questo ha un nome e si chiamano: Mappe concettuali.
Nel
2012 ho fatto un master in Formazione... bellissimo. Peccato che poi
ho preso il mio foglio di carta, l'ho portato in giro per un po', poi
me l'hanno riposto in un cassetto e si sono dimenticati di me. È
capitato spesso nella mia vita. Peggio per loro, mi sono ripetuta
arrogante e fiera e ho continuato a formulare.
Le
mappe concettuali non sono altro che la rappresentazione grafica dei
concetti, delle relazioni fra loro. La cosa magnifica è dare un
concetto in mano a degli studenti e chiedere loro di sviluppare una
mappa. Al termine di questo strabiliante processo arrivano a
sviscerarlo, scoprono di conoscere più di quanto potessero
immaginare, perchè la conoscenza è gia insita in ciascuno di noi.
Oggi
la mia mappa concettuale mi ha portata In Villa, passando attraverso
una locandina e il centro stampa. In Villa ho ritrovato il fucsia
ovunque: nei dettagli, nei nastri, nelle rose.
Dalla
Villa dovevo raggiungere la scuola di Giacomino passando attraverso
la verdura raccolta con amore da un collega.
La
maestra di Giacomo mi ha parlato di un bimbo buono e pasticcione,
gentile e goffo. Per me sempre bellissimo. Nella mia mente la mia
mappa apriva un orizzonte ancora più ampio in cui lo vedevo
rincorrere un pallone, scivolare, cadere, sbucciarsi un ginocchio,
riprendere palla e fare goal, gridando Dybalaaaa!!! Mi ha proposto un
libro per le vacanze. Le ho detto serenamente che Giacomo
quest'estate farà il libro che non ha fatto lo scorso anno, colorerà
i pesciolini e gli orsetti. Disegnerà coi gessi nell'asfalto,
raccoglierà il fieno col suo trattore e conterà tante volte da uno
a venti numerando le formiche, le lucertole e i grilli del campo. Lei
ha sorriso e mi ha detto: hai ragione!
Ma
la mappa della giornata non era finita. C'era un altro appuntamento
da raggiungere.
Gelateria,
aperitivo, Raggio di Sole, psicologa.
Chi
sono io lo so, cosa voglio, credo di saperlo... Proviamo a formulare:
Fucsiawonderbra,
donnamogliemamma, giovane, vita, vita oltre il cancro, speranza,
gioia, positività, passando attraverso il futile e il dilettevole.
Fucsiawonderbra
che non vuole solo sentir parlare di terapia, chemio, globuli bianchi
e interventi demolitivi.
Fucsiawonderbra
vuole pelle che brilla, stare in compagnia, mens sana in corpore
sano. Bellezza. Fucsiawonderbra che ascolta tutte le anime belle che
si vestono di luce e non chiedono solo come sarà l'intervento o che
effetto fanno le rosse, ma anche dove ho fatto le sopracciglia,
perchè medito, perchè mi piace lo yoga, come si indossa un foulard,
quale massaggio mi rilassa di più, se possono mettere lo smalto.
Mappe
concettuali e un disegno gigante sopra la mia testa in cui compaiono
mille idee e mille splendidi volti di amici e amiche che hanno scelto
non di sopravvivere ma di benvivere oltre!
Me
ne vado dal mio appuntamento con la mia nuova mappa in testa e un
caotico casco di pensieri che mi rendono solo tanto felice.
Quando
recupero Giacomo e Matilde, mi corrono incontro.
“Mamma
sei bella”
“Sei
felice?”
Si,
sono felice!
“Hai
fatto cose belle?”
Si,
molto belle!
“Hai
sconfitto il drago?”
No...
non ancora, ma stiamo combattendo tutti insieme.
Anche
Giacomino ha le sue mappe concettuali.
“Allora
andiamo a casa, perchè io ho tanta fame!”
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