Vuoi sapere come sto? Allora, nel
dettaglio oggi ho impiegato circa 18 minuti ad alzarmi dal letto. Mi
sono girata sul fianco destro, ho tirato fuori le gambe, ho puntato
le mani sul materasso e ho raggiunto la stazione seduta. Prima di
alzarmi mi girava già la testa, mi si è ripresentata la pasta della
sera prima, ma era integrale quindi è tornata al suo posto. Ho
meditato seduta sul divano, mentre cercavo di farmi scivolare dalla
mente i soliti pokemon che affollano i miei pensieri quando non sono
totalmente in asse.
Ho buttato il latte di riso... No, oggi
non andava e in generale il latte di riso non va.
Mi sono perfettamente truccata e ho
annodato il mio foulard con una nuova tecnica faidate.
Ho combattuto tre quarti della
mattinata con una nausea che non ricordavo. Se non fossi stata
perfettamente consapevole del mio stato di salute avrei investito
altri 13 euro in un test di gravidanza.
Le mie colleghe mi sono venute in
soccorso con caramelle allo zenzero (funzionano amiche e...
bellissima la confezione con donna col pancione e drappo viola) ed
essenza alla menta (funziona ma ti resta addosso)... il mix mi ha
concesso un lauto pranzo a base di anguria e melone. Oggi mi andava
la frutta.
Ho fatto circa 6/7 microsonni
ogniqualvolta mi sono ritrovata ad appoggiare la testa su una
superficie piana. Paradossalmente il momento migliore della giornata
è stata l'ora in palestra con le mie micro atlete. Sarà che
facevano così tanto casino loro da non farmi avvertire il casino
dentro di me.
Beh ecco... breve storia triste di una
giornata non proprio per la quale.
Ma tutto sommato se mi chiedi come sto,
rispondo ancora: bene! Perchè porcaccio mica ho l'influenza o la
biricella!
Ogni tanto bisogna essere obiettivi.
Il boss mi ha detto che sarebbe stata
più dura del solito e aveva ragione... tutto qui.
Non voglio fare l'eroina, non fingo,
faccio quello che riesco, come riesco.
Questa sera nella mia camera sembrava
fosse scoppiata una bomba: c'erano circa sei paia di calzini
spaiati sparsi nel pavimento, il pigiama della settimana scorsa, un
pile e una canotta fra le lenzuola.
I letti dei bambini erano ancora
sfatti, il piumone di Giacomo sul pavimento.
La lavastoviglie l'ho accesa alle 21.30
dopo il sesto microsonno.
La biancheria stesa ieri l'ho raccolta
croccante prima di ributtarmi a letto.
Quindi no, non sono un eroina. Oggi ho
fatto un quarto delle cose che avrei fatto mesi fa, ma se mi chiedi
come sto ti ripeterò ancora: bene.
Poi mi è venuta in mente una
canzone... Vasco non è fra i miei preferiti ma qui ci azzecca in
pieno:
“Vivere
E sperare di star meglio
Vivere vivere
E non essere mai contento
Vivere vivere
E restare sempre al vento a
Vivere e sorridere dei guai
Proprio (così) come non hai fatto mai
E pensare che domani sarà sempre meglio”
E sperare di star meglio
Vivere vivere
E non essere mai contento
Vivere vivere
E restare sempre al vento a
Vivere e sorridere dei guai
Proprio (così) come non hai fatto mai
E pensare che domani sarà sempre meglio”
Vivere...
e sorridere dei guai, proprio come non hai fatto mai!!!
Forse
essere felici è una predisposizione mentale e io sono geneticamente
modificata. Ma non mi va di abbattermi. Ascolto il mio corpo,
rispetto i messaggi che mi lancia e vado avanti. Circondandomi di
luce e positività.
Ho
scelto di non perdere mai il sorriso, senza mentire.
Mi
spiace, ma sto chiudendo la porta al buio e ai portatori di
oscurità... mi fanno male.
Se
il mio male fosse il sorriso allora vorrei contagiarvi tutti.
E
comunque si... nonostante tutto sto bene e domani vado a farmi
coccolare e a cercare un rimedio per stare meglio, perchè domani
sarà sempre meglio!!!
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