domenica 4 giugno 2017

Fabbricanti di sogni




Vi guardo finalmente chiudere gli occhi... dopo l'ennesimo: “Basta, silenzio, si dorme... dammi quello spinner sennò non lo vedi più!”.
Abbiamo trascorso quattro giorni stupendi. Abbiamo barrato tante caselle di quella meravigliosa “Wish List”.
Abbiamo cantato insieme a squarciagola le canzoni dei Negrita.
Abbiamo dormito in un posto diverso.
Abbiamo mangiato focaccia e pesto alla genovese... in barba al lievito e alla farina!
Avete giocato con la sabbia, fra le onde, sotto il sole.
Ho districato capelli salati e cosparso protezione solare.
Ho girato fra la gente con la mia testa scalza sentendomi libera e felice.
Ho dato al mio drago lo spazio di un attimo, giusto il tempo di un pensiero triste, per poi guardarvi e ridarmi la carica.
Quante volte negli ultimi mesi ho pianto guardandovi dormire ed egoisticamente ho pensato che sarebbe tutto più semplice se voi non ci foste.
Nulla da spiegare, nulla da reinventare. Nessun vuoto da riempire, risposte da evitare.
È difficile essere mamma. È difficile essere mamma di due bimbi intelligenti che ti studiano, scrutano i tuoi passi, i tuoi movimenti, leggono i tuoi malumori, le tue insofferenze. È difficile essere mamma e spiegare ai tuoi bambini quello che a te fa paura... rendere comprensibile ciò che tu ancora non ti sai spiegare.
Poi arrivano loro che in un attimo ti spiazzano.
“Mamma io ho paura del drago... “ mi dice Giacomo.
“Il drago è una malattia Giacomo...” gli risponde Matilde... “Il drago si cura!”.
Venerdì mattina raggiungo timidamente il salotto in cui stanno giocando le cuginette. Indosso la mia cuffietta rosa, quella bella con il fiocco...
“Mamma non ti preoccupare... toglila, ho già spiegato tutto io, non ti devi preoccupare!”.
Ho tolto la mia cuffia, le mie nipotine mi hanno guardata e mi hanno sorriso dopo cinque secondi esatti. Matilde aveva rotto l'imbarazzo prima ancora che si venisse a creare.

Come ho potuto pensare che senza di voi sarebbe stato più facile?
Io ho bisogno di voi...
Ho bisogno dei vostri sorrisi, dei vostri abbracci, delle vostre innumerevoli marachelle... Ho bisogno di distogliere l'attenzione e di concentrarmi sulla vita e la vita, siete voi.
Voi che pur così piccoli, conoscete già il significato di parole sconosciute, parole che usano solo i grandi e che solo i grandi dovrebbero provare. Purtroppo però la vita è anche questo.
Non vi nascondo nulla... siete i miei compagni di viaggio, siete i miei primi alleati in questa battaglia. Voi e il vostro meraviglioso papà.
Matilde segna i giorni della terapia sull'agenda e sa che in quei giorni deve essere almeno un po' più brava, deve ricordarlo a Giacomino, aiuta papà, si siede vicino a me e mi fa anche solo compagnia. Poi tutto passa, tutto rientra nella normalità e loro tornano ad essere i diavoletti di sempre. Ma in quella piccola parentesi toccano con mano la realtà.
Voglio credere che tutto questo vi renderà migliori. Più forti. Voglio credere che non negherete mai una mano, un sorriso, un abbraccio a chi soffre, a chi sta male, a chi semplicemente è diverso.
Voglio credere che non deriderete più chi non è come voi... come non avete mai deriso la vostra mamma “scalza”.

Torniamo insieme a progettare, parola che mi fa così tanta paura... ma voi, io... noi abbiamo bisogno di sogni grandi... e io voglio essere la vostra fabbricante di sogni!  

4 commenti:

  1. Fantastica donna, meriti una grande vittoria. Sei meravigliosa davvero! ❤

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    1. Grazie Elena... Meritiamo tutti le nostre vittorie!

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  2. Le tue parole toccano sempre il cuore,un grande abbraccio.m.luisa

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