Vi guardo finalmente chiudere gli
occhi... dopo l'ennesimo: “Basta, silenzio, si dorme... dammi
quello spinner sennò non lo vedi più!”.
Abbiamo trascorso quattro giorni
stupendi. Abbiamo barrato tante caselle di quella meravigliosa “Wish
List”.
Abbiamo cantato insieme a squarciagola
le canzoni dei Negrita.
Abbiamo dormito in un posto diverso.
Abbiamo mangiato focaccia e pesto alla
genovese... in barba al lievito e alla farina!
Avete giocato con la sabbia, fra le
onde, sotto il sole.
Ho districato capelli salati e cosparso
protezione solare.
Ho girato fra la gente con la mia testa
scalza sentendomi libera e felice.
Ho dato al mio drago lo spazio di un
attimo, giusto il tempo di un pensiero triste, per poi guardarvi e
ridarmi la carica.
Quante volte negli ultimi mesi ho
pianto guardandovi dormire ed egoisticamente ho pensato che sarebbe
tutto più semplice se voi non ci foste.
Nulla da spiegare, nulla da
reinventare. Nessun vuoto da riempire, risposte da evitare.
È difficile essere mamma. È difficile
essere mamma di due bimbi intelligenti che ti studiano, scrutano i
tuoi passi, i tuoi movimenti, leggono i tuoi malumori, le tue
insofferenze. È difficile essere mamma e spiegare ai tuoi bambini
quello che a te fa paura... rendere comprensibile ciò che tu ancora
non ti sai spiegare.
Poi arrivano loro che in un attimo ti
spiazzano.
“Mamma io ho paura del drago... “
mi dice Giacomo.
“Il drago è una malattia Giacomo...”
gli risponde Matilde... “Il drago si cura!”.
Venerdì mattina raggiungo timidamente
il salotto in cui stanno giocando le cuginette. Indosso la mia
cuffietta rosa, quella bella con il fiocco...
“Mamma non ti preoccupare... toglila,
ho già spiegato tutto io, non ti devi preoccupare!”.
Ho tolto la mia cuffia, le mie nipotine
mi hanno guardata e mi hanno sorriso dopo cinque secondi esatti.
Matilde aveva rotto l'imbarazzo prima ancora che si venisse a creare.
Come ho potuto pensare che senza di voi
sarebbe stato più facile?
Io ho bisogno di voi...
Ho bisogno dei vostri sorrisi, dei
vostri abbracci, delle vostre innumerevoli marachelle... Ho bisogno
di distogliere l'attenzione e di concentrarmi sulla vita e la vita,
siete voi.
Voi che pur così piccoli, conoscete
già il significato di parole sconosciute, parole che usano solo i
grandi e che solo i grandi dovrebbero provare. Purtroppo però la
vita è anche questo.
Non vi nascondo nulla... siete i miei
compagni di viaggio, siete i miei primi alleati in questa battaglia.
Voi e il vostro meraviglioso papà.
Matilde segna i giorni della terapia
sull'agenda e sa che in quei giorni deve essere almeno un po' più
brava, deve ricordarlo a Giacomino, aiuta papà, si siede vicino a me
e mi fa anche solo compagnia. Poi tutto passa, tutto rientra nella
normalità e loro tornano ad essere i diavoletti di sempre. Ma in
quella piccola parentesi toccano con mano la realtà.
Voglio credere che tutto questo vi
renderà migliori. Più forti. Voglio credere che non negherete mai
una mano, un sorriso, un abbraccio a chi soffre, a chi sta male, a
chi semplicemente è diverso.
Voglio credere che non deriderete più
chi non è come voi... come non avete mai deriso la vostra mamma
“scalza”.
Torniamo insieme a progettare, parola
che mi fa così tanta paura... ma voi, io... noi abbiamo bisogno di
sogni grandi... e io voglio essere la vostra fabbricante di sogni!
Fantastica donna, meriti una grande vittoria. Sei meravigliosa davvero! ❤
RispondiEliminaGrazie Elena... Meritiamo tutti le nostre vittorie!
EliminaLe tue parole toccano sempre il cuore,un grande abbraccio.m.luisa
RispondiEliminaGrazie... Un abbraccio grande
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