Arriviamo puntuali al
nostro appuntamento io e Laura, dopo una mattinata di shopping
compulsivo, alimentato da chiacchiere e risate. Ci siamo ritagliate
una mattinata tutta per noi con questa scusa. Abbiamo speso bene,
mangiato sano, bevuto acqua naturale, caffè d'orzo e latte di
soia... è tutto così strano, così cambiato. Eppure siamo ancora
noi, con la stessa voglia di ridere, vivere, scherzare e far casino,
ma con un pancino un po' più grande... lei e con un drago a farmi
compagnia... io!
Solo in ascensore realizzo
cosa sono venuta a fare.
Non ho per nulla paura.
Ho solo tanta voglia di
mettere questa cornice.
Non puoi capire cosa sia
la chemioterapia fino a quando non incappi in una nausea
incontenibile, fino a quando non sei costretta a farti le iniezioni
tutte le sere per sei sere, fino a quando le giunture del tuo corpo
si lamentano come un ingranaggio rotto. Fino a quando i tuoi capelli
cominciano a prudere, a farti quasi male... per poi cadere, a
ciocche. Io ci passavo l'asciugamano e loro se ne andavano come peli
dopo la crema depilatoria.
Ho sopportato tutto,
finora, senza grande sforzo, lo ammetto. Ho sempre trovato una
soluzione e poi ho ereditato da papà una passione sfrenata per
cappelli e berretti... ma anche un'esigenza: non toglietemi il
sorriso.
Chi mi conosce dice che
rido con gli occhi ed io ci credo.
La chemioterapia cancella
anche ciglia e sopracciglia e io questo non lo potevo sopportare.
Ho conosciuto Rita ad un
bellissimo convegno dal titolo “Cancro e bellezza”.
Mi è piaciuta subito.
Rita è bella, di una
bellezza forte e fiera. Ti guarda dritta negli occhi, ti incanta con
le sue ciglia lunghissime e le labbra carnose. Adoro il suo caschetto
color cenere, il look dark and glamour, la voce calma... i suoi
tatuaggi.
Rita è una
dermopigmentista, Rita è una dermopigmentartista preciserei io.
Ha la grazia e la
precisione di un pittore. Ma non di un pittore qualsiasi. Tra le sue
mani, pennelli, colore, goniometro e squadra, calibro di precisione e
pigmenti naturali. Rita è un Leonardo, Leonardo è il Rinascimento,
Rita per le pazienti oncologiche è rinascita. Tatuare un'arcata
sopraccigliare può essere un vezzo, ma chiudere cerchi è nuova
vita.
Rita fa anche questo, come
dice lei, chiude cerchi, mette la ciliegina sulla torta.
Quando tutto è finito,
quando la chemio è passata, il chirurgo ha tagliato, la radio ha
bruciato, la fisica ha espanso, la plastica ha ricostruito. Dopo che
il male, quello fisico e dell'anima è terminato, Rita chiude il
cerchio e lo fa con amore, con estremo, artistico, tridimensionale
amore... realizzando un'opera unica, mai uguale che ti permette di
guardarti ancora allo specchio senza vergogna.
Oggi ero lì con lei,
mentre indossava i guanti, allestiva un campo sterile, mentre
ripeteva gesti per me così consueti. Mentre mi tatuava si sincerava
che stessi bene, che non sentissi male, poi si fermava, mi passava
del ghiaccio, aspettava. Senza fretta.
Guardandomi allo specchio
non ho visto una Claudia stravolta. Ero ancora io, più bella, più
definita. Mi ha tatuato un sopracciglio ma in cuor mio, mi ha tatuato
il sorriso.
Oggi ho conosciuto Rita e
altre persone splendide, il mio mondo si sta aprendo ad una miriade
di opportunità nuove che non avevo nemmeno mai considerato.
Tornando in macchina ho
confessato a Laura una delle mie paure più grandi.
Io sarò qui fra dieci,
vent'anni? Perchè la malattia è così, ti appiccica una data di
scadenza dietro la schiena e per quanto tu ti sforzi, sai di averla
attaccata dietro. Poi ho ripensato al fuoco che sta buttando fuori
questo drago e ho smesso di chiedermelo.
Io questo cerchio lo
voglio chiudere Rita.
E non vedo l'ora che
arrivi quel giorno.
Splendida! !! Anzi splendidamente coraggiosa! !!!
RispondiEliminaCoraggiosa e vanitosa 😜
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