“Mentre
i sogni si dissolvono
e
gli inverni si accavallano
quanti
spilli sulla pelle
dentro
il petto sulle spalle,
Ma
vedo il sole dei tuoi occhi neri
oltre
il nero opaco dei miei pensieri
e
vivo fino a sentir male
con
la gola secca sotto il sole.
Corri
amore, corri amore.”
Guardo
lui fisso negli occhi. Per un istante che sembra eterno e poi abbasso
lo sguardo e affondo nel suo petto. Mi lascio andare, stanca,
stremata, oppressa. Gli racconto finalmente tutto, quasi tutto.
Quello che gli basta.
“Non
fasciarti la testa prima del tempo, magari non è niente...
aspettiamo la biopsia”
Mentre
lo dice mi stringe cosi forte.
Siamo
sposati da dieci anni, fra alti e bassi ci sopportiamo da quindici.
Come dice la canzone dei Negrita: siamo due molecole che sbattono
come mosche in un barattolo, siamo opposti che si attraggono! Ma
camminiamo ancora insieme sopra il male e sopra il bene.
Lui
conosce ogni angolo della mia pelle, i miei sbalzi d'umore, le mie
manie, le mie passioni. Sa essere presente lasciandomi un raggio
d'azione. Convive con i miei ritmi folli, senza orologio, pacato e
tranquillo. Gli ultimi anni li abbiamo passati così: ad osservare le
nostre rispettive vite, senza slanci particolari. Quanto tempo perso,
quanti baci non dati, quanti ti amo non detti.
Cerchiamo
di farci scivolare addosso i minuti, le ore, ma io non mi smuovo dal
mio chiodo fisso. Non riesco a guardare negli occhi i bambini, ho
paura di tradirli, ho paura di lasciarli. Non riesco a guardare negli
occhi Lui senza piangere.
Ormai
non mangio e non dormo più di un'ora di fila da circa sei, sette
giorni. Sento di star impazzendo. È come se la vita mi stesse
scivolando dalle mani, è come se avessi rotto la clessidra e stessi
cercando di raccogliere la sabbia fra i vetri.
Adesso
basta però. Adesso basta.
Guardali in faccia: ti vuoi arrendere?
Vuoi
morire prima di essere morta?
Muovi
quel culo, asciuga quelle lacrime. Rimboccati le maniche e alzati.
Alzati, adesso!
Ho tanta di quella strada da fare, c'è un mondo da vivere fuori e
sono viva, sono qui, sono ancora qui!
Mando
un messaggio alla doc, lei mi richiama subito. Alla fine della
telefonata indosso la giacca, esco di casa e torno dopo una ventina
di minuti con la mia boccetta di Xanax.
Affogo
l'ansia e la paura nelle mie prime 15 gocce. Dopo due ore sono seduta
a tavola e finalmente mangio un piatto di pasta. Accenno un sorriso,
coccolo i miei bambini. Oggi pomeriggio usciamo, io, il mio amore,
Capitan America e la mia principessa.
Siamo di nuovo fuori, fra facce amiche. Il centro è una tela variopinta di allegria e colori. La famiglia dinosauri ci accoglie, come sempre tra l'altro, con la loro spensieratezza e candore... Avevo bisogno di questo, nulla di più. Amore, amici veri, colore, coriandoli e un vassoio gigante di frittelle perchè la verità dei fatti è questa:
Ho
poco certezze. Amo alla follia l'uomo che ho sposato, amo alla follia
i miei figli, amo alla follia questa vita. Non posso mollare... Anzi, ho deciso che IoNonMolloMai!
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