Correva l'anno 1999, avevo
fatto il mio esame di maturità. Avevo il mio diploma in tasca,
dovevo solo decidere che farmene. Avevo passato anni fra Saffo e
Archiloco, Seneca, Cesare, Socrate e Platone. Avevo un bagaglio di
Filosofia e Storia, Fisica e Chimica, conoscevo la letteratura
italiana a menadito. Adoravo scrivere.
Ero una ragazzina fighetta
e strafottente, amavo il teatro, la pallavolo, ballare in discoteca e
viaggiare. Avevo già girato la Francia, la Spagna, sognavo
l'Inghilterra, Dublino e Berlino.
Nel mio cuore però c'era
un'estate strana, una follia a Rimini. 15 giorni con una ventina di
ragazzi portatori di handicap. Mi ero sporcata le mani, avevo
imboccato e asciugato bavette, avevo imprecato contro il bagno a
fianco alla nostra spiaggia libera che si lamentava della nostra
presenza. Avevo scritto il mio risentimento contro marciapiedi
stretti e ascensori inesistenti.
Un pomeriggio torrido e
afoso mentre spingevo la mia carrozzina su una stradina sassosa in
salita, imprecando contro le mie geniali idee estive, mi si avvicina
un simpatico vecchietto che mi mette una mano sulla spalla e spalanca
un sorriso:
“Claudia, tu spingi una
carrozzina... ma lei spinge il tuo cuore”.
Il simpatico vecchino si
chiamava don Oreste Benzi e nel 1968 aveva fondato l'Associazione
Papa Giovanni XXIII. Non so ancora perchè ma conosceva il mio nome.
A 19 anni con la mia
maturità classica ho deciso di fare l'infermiera.
I prof mi hanno guardata
come un'aliena. Solo la prof di latino e greco ha capito... lei
andava oltre.
Lo ammetto, l'università
è stata quasi una passeggiata perchè sono e resto una gran
secchiona. Ho cannato un solo esame su 33, l'ultimo. Sono arrivata
alle 7.30 direttamente da Jesolo dopo un weekend da paura, puzzavo
ancora di Cola Rum e non dormivo da tre giorni. L'appello successivo
mi sono rifatta con un 30 e lode.
Ricordo poco delle
lezioni, ma ricordo una frase di un'insegnante, la mitica suor Prima:
“Fai un lavoro che ami e non lavorerai per tutta la vita!”
Francesca si avvicina al
mio letto col suo sorriso fresco e disarmante.
Piccola, mi fa quasi
tenerezza. E' il suo ultimo giorno di tirocinio. Peccato, mi sono
affezionata tantissimo a lei.
Porcaccio, mi assomiglia
all'ennesima potenza. Le brillano gli occhi quando maneggia le flebo,
la pompa infusionale. Senza nessuna esitazione mi infila l'ago
cannula e raccorda i tubicini.
In lei rivedo il mio
entusiasmo. La voglia di fare il bene e farlo bene.
Non è da tutti.
Chi sceglie questa
professione a volte lo fa per comodo, per un lavoro sicuro che poi,
ora come ora, è tutt'altro che sicuro.
Ho visto facce
strafottenti in questi anni, ragazzi annoiati, studenti seduti che
sbadigliavano durante una toracotomia. Come si fa a sbadigliare
davanti ad una toracotomia o un by pass femoro popliteo?
Francesca no. Non è
annoiata, Francesca ha fatto una scelta di vita, Ha lasciato la
Sardegna, è disposta a tutto per inseguire il suo sogno.
Vorrei ritrovare il suo
entusiasmo, quando non mi lamentavo per l'ennesimo weekend passato in
sala, per le chiamate notturne. Per le notti di Natale lontana dai
miei bambini, i compleanni, le feste dell'asilo. Per quel continuo
tram tram che diventa routine che ti fa perdere di vista i veri
obiettivi.
Sdraiata nel mio letto,
con la mia chemio rossa la prospettiva cambia.
C'è bisogno di un
sorriso, di una parola, di mani abili e gambe veloci.
Cara Francesca vorrei che
la vita ti sorridesse sempre e sono sicura che lo farà perchè tu la
guarderai sempre col sorriso.
Ti chiedo un favore e non
te lo chiedo da infermiera, né da guida di tirocinio, ma da
paziente:
Siamo unici e fragili, a
volte mi accorgo che basta una parola in più o una in meno per
scatenare una tempesta cerebrale. A volte abbiamo male e non lo
diciamo... impara a leggere i segnali. A volte abbiamo paura, tanta
paura.
Sii sempre cauta, prudente
ma soprattutto curiosa. Il giorno in cui ti ritroverai stanca e
annoiata abbi il coraggio di cambiare. Segui i tuoi sogni, anche
quando cambieranno direzione e sii felice.
Io ti aspetto qui, nel mio
letto vicino alla finestra, ultima stanza a sinistra.
Il tuo tirocinio è finito
ma se non torni a salutarmi non sei piu mia amica... Tiè!
Buon viaggio bella
Francesca
Nessun commento:
Posta un commento