Nell'ultimo
mese ho attivamente presenziato a diversi eventi, sono uscita quasi
tutte le sere, ho giocato a un torneo di pallavolo, continuo a
lavorare, impiegandomi come meglio riesco nel limite del possibile.
Faccio le mie passeggiate, gioco coi miei bimbi, organizzo cene e
aperitivi. Mi sono messa in ascolto del mio corpo e della mia mente,
accettando la stanchezza, gli sbalzi d'umore, i sintomi più o meno
pesanti di una inevitabile terapia.
Mi
guardo allo specchio e mi trovo sorprendentemente piacevole. I miei
occhi continuano a sorridere e traspare una consapevole speranza che
vorrei fosse contagiosa.
I
miei esami del sangue oggi sono quasi perfetti e domani affronterò
la mia sesta seduta del secondo ciclo di terapie.
La
mia amica Samu ha il serio sospetto che mi stiano iniettando qualcosa
di strano, qualche siero magico sconosciuto.
Non
è facile e giuro che non mi fanno sconti.
Sorvolo
sulle ore di catalessi in cui il mio unico scopo diventi dormire,
sulle unghie ingiallite e doloranti dal Taxolo, sui formicolii che a
volte mi rendono insensibile e dall'andatura incerta. Sorvolo sul
desiderio di scappare, di mandare tutto e tutti a quel paese e
rifugiarmi in uno di quei posti in cui giri in bikini e infradito e a
pranzo puoi mangiare cocco con i piedi in ammollo. Sorvolo sulle ore
di insonnia notturna, regalino del cortisone, durante le quali
combatto le battaglie più difficili con i mostri della mia mente,
con le foto cancellate e le speranze confuse. Sorvolo sulla fame
nervosa, da combattere con gallette di mais, estratti di sedano,
carote e zenzero quando vorresti solo trangugiare anche il vaso della
nutella o leccarti tutte le dita, una ad una sporche di Dixi.
Sorvolo
e scelgo la vita.
È
impegno, allenamento costante, sforzo fisico e mentale.
È
ginnastica quotidiana. Nell'animo rimango una coach provetta. Una che
stabilisce un percorso e delinea un piano d'azione.
Bisogna
conoscere esattamente il proprio obiettivo.
E
bisogna sognare... in grande e poi agire.
Non
ci viene regalato nulla e nulla ci viene gettato addosso. Siamo
pienamente responsabili delle nostre azioni.
Io
ho scelto la vita.
Ho
deciso che devo stare qui perchè devo realizzare il mio progetto.
Ho
preso Claudia le ho ridato i suoi 9, 10 anni. Un'età consapevole e
le ho chiesto di riprogrammarsi.
Cosa
volevo veramente? Cosa sognavo? Cosa mi hanno tolto la stanchezza, il
lavoro, le bollette da pagare, la fretta? Ho preso i miei sogni e li
sto facendo maturare ma soprattutto ho scelto di fare solo ciò che
mi fa stare bene.
Comprendo
benissimo la difficoltà di collimare sogni, aspettative e conto in
banca.
Comprendo
quanto sia più essenziale portare in tavola la cena che farsi le
unghie dall'estetista.
Comprendo,
ne prendo atto ma non mi arrendo.
Sono
tornata a scrivere, libera... come quando da bambina raccontavo nei
miei diari la vita di tutti i giorni e sognavo i miei libri e ne
disegnavo le copertine.
Sono
tornata a progettare la filosofia del “bellessere” e so che
riuscirò nel mio intento di renderla concreta, vera e alla portata
di tutti, anche di chi non ci spera più, anche di chi non spera più.
Chi
sogna per se vince, ma chi sogna per se e per gli altri, vince due
volte.
Io
ho scelto la vita.
La
vita bella.
La
vita che vive e non si arrende.
Ho
preso il mio drago, ne ho fatto un compagno di strada e adesso non mi
si può fermare perchè quando Claudia si mette in cammino, arriva
sempre alla meta.
Ho
scelto la vita.
Le tue parole mi sono rimaste nel cuore. E' la prima cosa che leggo di tuo ma qualcosa mi dice che sei una persona Straordinaria. Sento che mi piacerebbe Conoscerti. Mi piacerebbe scriverti ma non so la tua e-mail e intanto ti dico semplicemente Grazie dal profondo del mio cuore
RispondiEliminaGrazie Francesca, le tue parole mi arrivano dritte al cuore. Non so di dove sei, ma nella provincia di Vicenza sto organizzando numerosissimi eventi. Mi trovi anche su Facebook nella pagina Fucsiawonderbra. Oppure qui, quando vuoi.
RispondiEliminaTi abbraccio forte